SALVIAMO ALBERI E ANIMALI CHIEDENDO CHE VENGA DEVIATO IL TRAGITTO DEL METANODOTTO

SALVIAMO ALBERI E ANIMALI CHIEDENDO CHE VENGA DEVIATO IL TRAGITTO DEL METANODOTTO

Lanciata
31 ottobre 2023
Firme: 66.904Prossimo obiettivo: 75.000
61 persone hanno firmato questa settimana

Perché questa petizione è importante

Lanciata da Marta Garaffoni

Da un anno e mezzo abbiamo comprato questa casa con due ettari di terreno, a Cesena, investendo i risparmi di una vita.

Sul terreno in cui non vi era neanche un filo d'erba, abbiamo piantato circa 600 alberi e li abbiamo  curati e innaffiati quotidianamente per due estati, sognando di vedere crescere un grande bosco.
Abbiamo accolto sempre più animali, arrivando a circa 80, perché potessero vivere in questa terreno.  Sogniamo che possa diventare un rifugio per animali e un posto che accolga tanti bambini, adulti, anziani, perché vivano la bellezza del contatto con la natura.
Sogniamo che questo posto un giorno abbia un valore anche per altre persone oltre che per noi due. Abbiamo investito tanta fatica, tempo e tutti i nostri risparmi in questo progetto ma, in piena alluvione ci è arrivata una raccomandata da parte di Snam che ci comunica che il nostro amato terreno ci verrà  espropriato per anni e nel mentre, tutto quello che c'è sopra verrà distrutto per farci passare il  metanodotto linea- adriatica.

Gli scavi per la posa saranno profondi dai 4 ai 5 m e la larghezza di pertinenza circa 50 m, e attraverseranno il nostro terreno in obliquo passandoci radente casa e impedendoci di raggiungere anche quel piccolissimo pezzetto di terra che non verrebbe distrutto.

Abbiamo provato ad aprire un confronto con l'azienda : abbiamo chiesto che facciano una piccola deviazione del tracciato, che ci sembrava ragionevole, perché il nostro è un piccolo pezzo di terra, non un podere di centinaia di ettari e attorno al perimetro di esso ci sono solo campi arati, dove viene coltivato ogni anno grano o erba medica, coltivazioni che non avrebbero problemi a proseguire anche dopo la messa in posa del metanodotto;  inoltre quelli intorno a casa nostra sono campi dove già passerà il metanodotto e  quindi i proprietari di questi hanno già comunque ricevuto l'avviso di esproprio temporaneo di essi . 
Nel nostro caso, invece, una volta  che, terminato il cantiere, ci restituiranno i nostri campi devastati, non potremmo più usarli per i nostri progetti perché la servitù di passaggio a vita su quei terreni implica che Snam, ogni volta che dovrà fare dei lavori di manutenzione, rifacimento o sostituzione di impianto o semplici controlli di sicurezza, tornerà a scavare e distruggere ogni cosa.

Sarebbe da folli rifare tutta la fatica e il lavoro che abbiamo fatto e continuare a investire tutto il tempo e soldi su quei terreni, e continuare a sognare di vederci crescere un bosco che diventi la casa di tanti altri  animali, con questa spada di Damocle sopra.
Quindi per noi è un esproprio di fatto dei nostri terreni e senza quelli, per noi, anche la casa che abbiamo comprato non ha più nessun valore, perché non avremmo mai acquistato una casa senza terra.  (Al fronte di questo Snam vuole darci poco più 4 mila euro di risarcimento).

Aggiungiamo che, anche se il cantiere durasse poco, ( come Snam a parole sostiene di impegnarsi  a fare) oltre a questo  problema, resterebbe  comunque il fatto che su quel terreno ci vivono i nostri animali e non abbiamo un altro posto dove tenerli e a questo problema Snam non ci dà alcuna soluzione.
Se anche Snam accettasse le nostre richieste di deviazione esisterebbe  comunque per noi il forte timore che con gli abbassamenti di falda acquifera, necessari per i lavori, rimarremmo con scarsi o nulli approvigionamenti di acqua dai nostri pozzi, acqua vitale per le nostre piante e animali, quindi in ogni caso caso questo metanodotto per noi sarebbe terribilmente invasivo.

Chiediamo che perlomeno Snam accolga la nostra richiesta deviazione che, anche a detta dei tecnici da loro inviati, essendo di pochissime decine di metri, non comporta alcun problema in termini economici o di impianto ed è ragionevolissima per ridurre l'impatto dell' opera,  dove potrebbe fare molti meno danni.

Aggiungiamo che, gli stessi tecnici di Snam, ci hanno detto che, anche se ragionevole, non prenderanno mai in considerazione la deviazione, perché non c'è tempo e vogliono iniziare i lavori a marzo; questa affermazione  per noi è un' ulteriore beffa, perché il tempo lo hanno stabilito loro, mettendoci al corrente del passaggio del metanodotto da casa nostra solo a fine agosto, cioè a soli sei mesi dall' inizio del cantiere, mentre ci sono persone in altre regioni, che hanno ricevuto raccomandate da Snam già dieci anni fa, essendo un progetto vecchio di 20 anni, abbandonato e poi riesumato allo scoppio della guerra in Ucraina.

Se anche noi avessimo avuto lo stesso diritto di essere avvisati per tempo, almeno con un anticipo di qualche anno, avremmo potuto evitare di investire tutto ciò che abbiamo su questo posto, per un progetto già morto in partenza.

A fronte di tutto questo, vi chiediamo di aiutarci e di firmare la petizione.

61 persone hanno firmato questa settimana
Firme: 66.904Prossimo obiettivo: 75.000
61 persone hanno firmato questa settimana
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