Chiediamo la messa al bando dei PFAS nelle acque potabili della Val di Susa e in Italia

Chiediamo la messa al bando dei PFAS nelle acque potabili della Val di Susa e in Italia

Lanciata
17 marzo 2024
Firme: 2.400Prossimo obiettivo: 2.500
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Perché questa petizione è importante

 

Nel primo trimestre del 2023, sono stati riscontrati livelli elevati di PFAS (sostanze chimiche polifluoroalchiliche o fluoruri alchilici) nelle acque potabili degli acquedotti pubblici della Val di Susa.

I dati sono stati rilasciati ufficialmente dalla SMAT, la società a partecipazione pubblica che gestisce gli acquedotti nella provincia di Torino.

Alcune di queste sostanze, come il PFOA e il PFOS, sono state ufficialmente classificate come cancerogene dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), proprio nel 2023.

L'inquinamento da queste sostanze può derivare in modo più specifico dai rifiuti di lavorazione delle aree industriali, da prodotti utilizzati nei cantieri, dai movimenti terra e dalle discariche di vario tipo.

Il fatto che in Val di Susa valori vistosamente più elevati siano stati riscontrati principalmente in alta valle (Chiomonte, Gravere, Bardonecchia), è anomalo trattandosi di zone di montagna ma fa pensare alla presenza di alcuni grossi cantieri. In particolare quelli di costruzione della galleria per il TAV (Chiomonte) e del raddoppio del tunnel del Frejus (Bardonecchia). Non esistono ancora prove concrete, ma questa ipotesi può essere esclusa solo dopo che gli organi preposti abbiano effettuato un accurato controllo sulla composizione dei prodotti usati in quei cantieri. E che l'esito dei controlli sia stato reso noto alla popolazione.

Queste sostanze tossiche rappresentano un grave rischio per la salute umana, necessiterebbero di un controllo talmente rigoroso e costante da diventare perfino impossibile oltre un certo livello. Purtroppo i limiti prescritti dalla legge attuale, benché siano stati recentemente abbassati, non consentono di stare tranquilli e abbassare la guardia. Ciò è dimostrato scientificamente, difatti alcuni paesi europei hanno posto limiti di gran lunga inferiori alla normativa vigente (Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia). In Italia oggi c'è il limite nelle acque potabili di 100 nanogrammi di PFAS per litro, in Danimarca ad esempio il limite è stato posto a 4 nanogrammi litro, cioè 25 volte inferiore.

Chiediamo quindi: 

1) come primo passo, a tutte le autorità competenti una maggiore vigilanza e una totale trasparenza riguardo ai livelli di PFAS presenti nelle nostre acque potabili, il libero accesso a tutti i dati di verifica delle acque, un protocollo di intervento immediato per identificare con precisione le fonti di inquinamento e ridurre drasticamente le concentrazioni riscontrate, puntando ad eliminarle del tutto

2) come secondo passo, a livello locale in Val di Susa, regionale per il Piemonte e poi nazionale, la MESSA AL BANDO TOTALE dell'uso e della produzione di queste sostanze

Si promuoverà successivamente alla presente petizione on line, una proposta di legge di iniziativa popolare per la MESSA AL BANDO TOTALE DEI PFAS, per l'Italia da presentare alla Camera dei deputati, con una campagna di raccolta firme che segua l'iter ufficiale. La campagna si prevede possa partire dalla territorio della Val di Susa in quanto particolarmente colpito dagli ultimi fatti di attualità.

La salute dei cittadini non può essere compromessa. Firmate questa petizione per richiedere la messa al bando dei PFAS nella nostra acqua potabile.

 

GRAZIE

Gruppi NO PFAS - Val di Susa

 

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