E se, invece di scaricarli in aria e acque, li bruciassimo?

Tra i prezzolati soloni delle soluzioni per lo smaltimento delle scorie dei Pfas, ritenute indistruttibili, c’era chi proponeva di bruciarle negli inceneritori. Il risultato è verificabile a Marghera, dove la concentrazione di Pfas tocca soglie elevatissime nei  campioni di terreno raccolti in un parco giochi di via Moranzani, oltre che nelle  uova contaminate in  pollai domestici. La denuncia è del coordinamento dei comitati “No inceneritore di Fusina” che chiedono infatti  lo stop immediato agli inceneritori di Eni Rewind e di Veritas in quanto  la fonte dell’inquinamento è proprio dovuta alla deposizione dei Pfas a seguito dell’incenerimento di rifiuti urbani e di fanghi contenenti Pfas, con effetto ultimo di concentrarli in loco. Il Coordinamento chiede con urgenza di interrompere l’iter di approvazione dell’inceneritore di fanghi di Eni Rewind, lo stop alla seconda linea di Veritas e il divieto di incenerire fanghi nella linea L1. Veritas parla di accanimento accusatorio e pericoloso allarmismo.